Unanime l’ammirazione questa mattina al Duomo per l’iniziativa dal titolo “Musei e luoghi sensibili” dell’Ordine degli Architetti, realizzata in collaborazione con l’Istituto Boer – Verona Trento, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, la Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta e il Corpo di Polizia Municipale.

Anche il Sovrintendente ai BB.Cc.AA. arch. Mirella Vinci ha riconosciuto la valenza sociale e culturale dell’evento, autorizzando le esplorazioni tattili direttamente sulle statue raffiguranti San Pietro e San Paolo e sulle formelle bronzee del portale di ingresso.

La volontà d’intraprendere un percorso comune ed efficace per la fruizione di Bene e delle sue componenti, con un “modo di vedere” diverso, approfondito, ha unito i presenti: il Presidente dell’Ordine degli Architetti Pino Falzea e il Delegato per il Consiglio Michele Palamara, il Presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Costantino Mollica, il Parroco della Cattedrale Mons. Giuseppe La Speme, l’Organista Padre Giovanni Lombardo, l’Ispettore della Polizia Municipale Giuseppe Tomasello, il Funzionario della Sovrintendenza Stefania Lanuzza, la Prof.ssa Caterina Oteri e, soprattutto, le Prof.sse Loredana La Fauci e Silvana Lo Piano con le classi III F e della I B del Boer – Verona Trento, che hanno accompagnato, per tutta la mattinata, in questa esperienza sensoriale membri e consiglieri dell’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti della Sezione di Messina.

Per giungere a questo risultato, gli alunni, coadiuvati dalle due docenti, hanno realizzato su supporti in rame, piante e prospetti della cattedrale, e fatto una approfondita ricerca sulla fabbrica e la sua storia, oltre che sulle sculture e sulle formelle bronzee del portale, queste ultime anche grazie alle descrizioni del compianto Prof. Mario Manganaro.

“Abbiamo voluto promuovere questa iniziativa – ha detto il Presidente Falzea – per permettere, a chi non ha la fortuna di fruirne a pieno come noi, di conoscere il luoghi della nostra storia e della nostra cultura. Quello di oggi è già il secondo, e non sarà l’ultimo esperimento che faremo di questo genere”.

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