Incontro stamane nella Sala Consiliare della Città Metropolitana di Messina per condividere un documento a cui prende parte una serie di enti e associazioni locali fra cui: CISL, UIL, ANCE, Ordine degli Architetti, Ordine degli Ingegneri, Ordine dei Commercialisti, Ordine degli Avvocati, Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno, Ordine dei Geologi, ACLI, MCL, Reset, Cittadinanza Attiva, Mondo Nuovo, Riabilitiamo Messina e Confcommercio.
Obiettivo prendere le distanze dal Sindaco Accorinti e dalle sue esternazioni pubbliche contro il ponte.
Se agli annunci del Presidente del Consiglio seguiranno i fatti, è emerso dal dibattito, nulla sarà più come prima. Si aprirà una fase durante la quale dovranno essere compiute scelte che muteranno dalle fondamenta la struttura economica, sociale e culturale dell’area dello Stretto, della Sicilia e della Calabria.
Le ingenti risorse economiche necessarie alla realizzazione del ponte e delle infrastrutture connesse, d’altra parte, se non vengono investite sul nostro territorio, saranno spese in altre opere pubbliche al centro Nord.
E’ venuto il momento che le forze vive , hanno concordato un pò tutti, collaborino compatte a progettare la città metropolitana del futuro prossimo. Compito estremamente oneroso che non può essere affidato a chi, pur istituzionalmente legittimato, impedisce, con le proprie considerazioni pubbliche, di realizzare l’unico strumento capace di avviare la crescita epocale di Sicilia e Calabria.
Fra i relatori, in rappresentanza dei suddetti enti e associazioni: Fernando Rizzo, Tonino Genovese, Carmelo Picciotto, Giuseppe Lupò, Giovanni Lazzari, Luciano Taranto, Alessandro Tinaglia, Lillo Zaffino, Franco Provvidenti, Antonio Gallo, Giovanni Frazzica e Antonio Briguglio.
“Il ponte è l’opera madre per lo sviluppo del sud – ha detto il Presidente dell’Ordine degli Architetti Lazzari – per la continuità territoriale e per lo sviluppo del sistema infrastrutturale. Le opere per contrastare il rischio sismico e idrogeologico sono necessarie, ma anche le infrastrutture lo sono. Le due cose non sono in antitesi.” Riguardo alle paventate possibili infiltrazioni mafiose nella realizzazione del ponte “Bisogna essere capaci di contrastarle. Non possiamo per questo rinunciare a realizzare ogni grande opera!”
Tutti concordi e determinati, quindi, nel voler esercitare il diritto di sviluppare la rete infrastrutturale fra l’isola e il continente per non essere definitivamente emarginati dal progresso del Paese.
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