Un dibattito ricco di spunti interessanti quello organizzato sabato dall’Ordine degli Architetti sulla querelle della Variante al PRG e la sua segretazione. Sul tavolo dei lavori, coordinato dal Presidente Arch. Giovanni Lazzari, tante le tematiche, tutte ruotanti attorno la Variante cosidetta di Salvaguardia. Presenti l’Ass. Reg. Maurizio Croce, il Deputato Regionale Beppe Picciolo, architetti, docenti universitari e urbanisti.
Sulla procedura avviata per la Variante e sulla tanto discussa segretazione una chiave di lettura era già stata data dal Presidente Lazzari nei giorni scorsi. Il confronto con l’Ass. Croce ha sostanzialmente confermato quanto espresso dall’Ordine.
Sulla segretazione il Presidente Lazzari è stato chiaro: “Tra la pubblicazione dei progetti e la segretazione c’è una via di mezzo ed è la normalità. I singoli consiglieri comunali, prima di decidere sull’adozione, pur mantenendo la riservatezza, possono chiedere di consultare l’Ordine degli Architetti o chiunque altro abbia la competenza tecnica per farlo. L’art. 39 del D. Lgs. n. 33/2013 è chiaro e lo ribadisce anche l’ANAC: ‘Sono oggetto di specifici obblighi di pubblicazione, tra gli altri, i piani territoriali, i piani di coordinamento, i piani paesistici, gli strumenti urbanistici generali ed attuativi e le loro varianti’“.
L’ass. Croce concorda. “Una cosa è la segretezza, altro è la riservatezza a cui è giusto siano chiamati i consiglieri“.
Riguardo alla pubblicazione obbligatoria sui “quotidiani a diffusione nazionale e locale“, nel caso specifico Corriere della Sera e La Sicilia, voluta dal DPR 327/2001 al fine di avvisare tutti i proprietari dei terreni interessati dallo strumento urbanistico, il dubbio dell’Ordine è che questa non sia stata fatta propriamente nei termini di legge e cioè in modo da raggiungere effettivamente più utenti possibile. Non si spiega, ad esempio, perchè non sia stata utilizzato il quotidiano più letto in città, cioè la Gazzetta del Sud.
Riguardo la procedura Vas “Il Comune l’ha attivata – ha affermato Croce – pubblicando la variante con il rapporto ambientale preliminare sul sito dell’A.R.T.A., durante i 60 gg di pubblicazione, chiunque può presentare le osservazioni. Successivamente l’autorità competente nel settore ambientale esamina le osservazioni e i pareri pervenuti e redige il rapporto ambientale conclusivo. Così la procedura VAS si conclude. Durante la stesura del rapporto ambientale conclusivo l’autorità ambientale verificherà che le modalità di pubblicazione siano avvenute conformemente alla legge, in caso contrario la procedura VAS si blocca”.
Ma su questo aspetto le perplessità e di dubbi da parte dell’Ordine aumentano. “Come mai – afferma Lazzari – parallelamente alla pubblicazione fatta sul sito dell’ARTA non si è proceduto, anche per la VAS, alla pubblicazione sui giornali locali come se si volessero limitare le informazioni per gli aventi titolo?”
arch. Michele Palamara
(Vice Presidente con delega alla Comunicazione)
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