Il Padiglione italiano all’edizione 2018 della Biennale di Architettura di Venezia ha come titolo: Arcipelago Italia. Il tema portante, individuato dal curatore Mario Cucinella, vuole spostare i riflettori e l’interesse del pubblico verso un’Italia diversa, non più quella delle grandi città, dei grandi contesti metropolitani, bensì il Paese dei “mille campanili”, le tante realtà urbane “laterali” ai grandi flussi turistici, economiche e culturali. Perché l’Italia è davvero questo: una miriade di “isole” spesso scollegate tra loro che necessitano di cura.
In questo mare magnum di realtà, l’edilizia scolastica rappresenta, forse meglio di altri segmenti del patrimonio immobiliare pubblico, la sfaccettata natura dei comuni italiani. Il concorso di idee #scuoleinnovative, bandito dal MIUR nel 2016, ha tentato di donare nuova linfa agli edifici nei quali si formano i cittadini del futuro, aggiornandone programmi funzionali e spazi di apprendimento. Uno dei 51 progetti selezionati dal MIUR tra le #scuoleinnovative, si è aggiudicato anche il Premio Maggio dell’Architettura 2018. Si tratta del progetto di riqualificazione della scuola ex Notaro Jacopo di Lentini (SR), elaborato da un raggruppamento rappresentato dall’architetto Giovanni Fiamingo dello studio Nextbuild di Milazzo e costituito dagli architetti Giovanni Lazzari, Giovanna Russo, Demis Bontempo, Luigi Alini, Giuseppe Palanga e Marco Porcino.
Il progetto
La proposta per la scuola di Lentini interviene in un contesto che rappresenta esso stesso una frattura all’interno del tessuto urbano, in cui lo spazio pubblico è quello che per primo scompare, come elemento di socializzazione e aggregazione, quando prevale una crescita scomposta della città. Questo il punto di partenza del progetto primo classificato che ha previsto percorsi aerei e aree attrezzate aperte, liberamente fruibili da alunni e cittadini in tutti i momenti della giornata ricostituendo la simbiosi tra città e servizio per la comunità come dovrebbe essere una istituzione scolastica. Una passeggiata pubblica che attraversa le diverse parti del nuovo istituto che, in questo modo, potrebbe trasformarsi in un polo urbano.
Il progetto si caratterizza anche per la sua possibile natura iconica. Grazie ad una grande struttura a copertura degli spazi mensa e auditorium, insieme al sistema di microgenerazione eolica, segna e rende riconoscibile un luogo che ad oggi appare formalmente anonimo. Per la composizione dei diversi corpi di fabbrica è stato eseguito lo studio dell’esposizione al sole per poter sfruttare il soleggiamento come risorsa in inverno e prevedere le migliori soluzioni di ombreggiamento in estate (riducendo i consumi per il condizionamento ambientale); il micro eolico, inserito in una parete architettonica che diventa oggetto di design urbano, è integrato ad un sistema fotovoltaico invisibile di nuova generazione.
La struttura portante è stata prevista in legno grazie ai suoi requisiti antisismici e antincendio (ancora poco conosciuti dal grande pubblico), oltre alla evidente efficienza in fase di esecuzione dell’opera del sistema prefabbricato. All’interno pareti mobili permettono di diversificare gli spazi didattici.
Insieme a Nextbuild, che si aggiudica il premio per il secondo anno consecutivo (nel 2017 è stato premiato il progetto “Ground Fold”, per la Fattoria Didattica di Capo Milazzo), premiato nell’ambito della rassegna CampaniArchitettura 2018, anche il progetto per la Biblioteca del Polo Scientifico e Tecnologico dell’Università degli Studi di Salerno – Fisciano, elaborato dal Prof. Nicola Pagliara, scomparso lo scorso anno e autore nel 2002 della proposta di recupero dei Molini Lo Presti, il grande complesso produttivo dismesso presente nell’area portuale di Milazzo.
Il Premio Maggio dell’Architettura, giunto alla sua 11a edizione, è organizzato nel complesso basilicale paleocristiano di San Tommaso dallo studio SiebenArchi di Nola, con il patrocinio del Comune di Cimitile (NA), dell’Ordine degli Architetti di Benevento, del Dipartimento di Architettura (DIARC) dell’Università Federico II del capoluogo campano e del Consiglio Nazionale degli Architetti. La Giuria era composta da Massimo Pica Ciamarra (Pica Ciamarra Associati), Luca Palermo (Università Luigi Vanvitelli – Caserta), Mario Losasso (Direttore DIARC), arch. Orlando Di Marino
Anche questa iniziativa – ormai appuntamento fisso della primavera flegrea – è la dimostrazione che l’Arcipelago Italia non solo è multiforme, ma è anche capace di produrre e trasmettere cultura, più di quanto si pensi.
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