Che tutti i settori dell’economia siano in crisi non è una notizia, ma sta diventando allarmante la situazione degli architetti i cui redditi annui continuano a scendere; negli ultimi tre il numero di architetti con reddito inferiore a 9.000 euro è passato dal 31,8% al 34%.
Per facilitare il compito degli iscritti che, oltre a battersi quotidianamente col lavoro che non c’è, si trovano costretti quasi ad “elemosinare” costantemente quanto loro spettante, l’Ordine degli Architetti ha siglato una convenzione con tre avvocati messinesi esperti nel recupero crediti che si impegnano ad agire congiuntamente al fine di garantire le migliori competenze professionali ed a richiedere il pagamento del compenso solo alla fine delle prestazioni e solo al buon esito raggiunto.
A ciò si aggiunga che i tre avvocati, anche se lavoreranno insieme nell’interesse dell’architetto, si impegnano a calcolare il compenso come svolto da un singolo professionista.
Il Consiglio dell’Ordine, per sostenere ulteriormente i propri iscritti, ha anche deliberato che coloro che dimostrino, con adeguata documentazione, di non poter sostenere i costi dei giudizio, potranno usufruire di un fondo per le spese vive, diverse dal compenso professionale dell’avvocato, come contributi, marche, spese postali e simili.
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