APPALTI, SICILIA: STATO E REGIONE ORA BLOCCANO LA RIFORMA ANTIMAFIA
A luglio 2015 l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato il disegno di legge di un solo articolo che modifica la normativa regionale per l’aggiudicazione degli appalti pubblici, una riforma innovativa fortemente voluta dall’intero comparto delle costruzioni, che nella sua immediata applicazione ha subito bloccato trucchi, cordate e ribassi eccessivi. Inaspettatamente, il governo nazionale ha impugnato la legge presso la
Corte costituzionale, sostenendo che anche in Sicilia deve continuare a prevalere l’aggiudicazione all’offerta più bassa; e addirittura il governo
siciliano, che questa norma ha firmato, si appresterebbe a emanare una circolare che inviterebbe le stazioni appaltanti, nonostante la riforma resti in
vigore fino alla sentenza della Consulta, a tornare al vecchio sistema.
Associazioni degli imprenditori, ordini professionali, associazioni dei tecnici e sindacati di categoria chiedono invece al governo nazionale di rivedere la propria posizione affinché la riforma regionale degli appalti possa essere mantenuta integra nei suoi principi antimafiosi, al governo regionale di difendere senza ambiguità la riforma che ha firmato e di bloccare la circolare che farebbe ripiombare il settore nelle mani delle mafie degli appalti.
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