La progettazione non solo come attività professionale, ma come responsabilità sociale e impegno etico dell’architetto, figura capace, grazie alla tecnica e alla cultura, di incidere nel processo di trasformazione delle città. È stato questo il fulcro del convegno che ha visto gli Ordini degli Architetti della Sicilia e del Lazio riunirsi a Roma – nella sede della Casa dell’Architettura – per discutere di leggi regionali, normative, procedure, ma anche di opportunità sociali e abitative, all’insegna di un dialogo aperto e costruttivo fra i colleghi italiani.

“La Sicilia – hanno affermato in un intervento comune i presidenti degli Ordini di Sicilia – per la sua posizione nevralgica al centro del Mediterraneo, nell’incrocio fra tre continenti, è sempre stata nei secoli zona di attrazione per i popoli. Da un lato un territorio con incredibili ricchezze culturali, basti pensare ai sette siti Unesco, alle oltre 70 aree naturali protette, e agli innumerevoli beni artistici, storici e paesaggistici che rendono le aree une diverse dalle altre; dall’altro una regione tormentata da problematiche come lo spopolamento dell’entroterra a favore dei grandi centri, o le difficoltà ambientali delle zone costiere, oggi degradate per l’insediamento dei poli industriali. In questo contesto la figura dell’architetto può e deve essere protagonista di una trasformazione urbana e di un miglioramento ambientale che siano all’altezza della crescita e dello sviluppo dei Paesi europei più avanzati. Per questo gli Architetti dell’Isola, e i nove Ordini che li rappresentano, sono impegnati in un’opera di rilancio che vinca la storica penalizzazione della Sicilia, con particolare attenzione all’aspetto della legalità, di fondamentale importanza per la qualità dei progetti di architettura”.

Tra i giovani professionisti presenti all’incontro, il collega messinese Salvatore Fiorello (Studio UFO Urban Future Organization s.r.l.) ha illustrato il progetto del centro polifunzionale e la riqualificazione del waterfront di Messina.

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