“Gli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori chiedono l’adozione di un programma nazionale di rigenerazione urbana da considerare come l’alternativa virtuosa alle espansioni incontrollate e all’ulteriore consumo di suolo”.

Questo uno dei passaggi più significativi del Manifesto approvato al termine del Congresso nazionale “Abitare il Paese, Città e Territori del Futuro Prossimo” tenutosi  all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Il Manifesto ricorda poi che “gli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, convinti che nessuno sviluppo possa essere democratico, pacifico e sostenibile se non è fondato sulla cultura, vogliono contribuire ad affermare un nuovo paradigma della qualità della vita urbana attraverso idee e progetti incentrati sulla cultura della costruzione di qualità”.

Oggi, nel nostro Paese – si legge ancora – alla luce delle trasformazioni ambientali e sociali in atto, è necessaria la definizione di una Legge per l’Architettura, considerando l’architettura e il paesaggio come patrimonio comune, espressione della cultura, identità e storia collettiva cui riconoscere carattere di interesse pubblico primario. L’art. 9 della Costituzione Italiana – la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio artistico della Nazione e promuove la cultura e la ricerca – legittima l’introduzione di una normativa sulla valorizzazione dell’architettura, per il suo innegabile e imprescindibile interesse pubblico”.

La crisi economica che ha caratterizzato il paese durante questi ultimi anni – ha detto il Presidente della Consulta degli Architetti siciliani Pino Falzea nel suo intervento finale – ha minato l’intero comparto dell’edilizia e pertanto anche il mondo delle professioni tecniche. In Sicilia ha portato al quasi azzeramento del fatturato dei liberi professionisti del settore tecnico. Per far si che il Sud del paese possa riprendere a camminare verso la modernità  occorre superare il gap infrastrutturale che lo caratterizza e ciò può avvenire solo attraverso un impegno concreto del Governo. Dall’Assemblea Regionale di Palermo è emerso chiaramente il ruolo centrale che il Sud Italia e la Sicilia potrebbero esercitare nel sistema degli scambi commerciali mondiali, posti come sono al centro dei corridoi intermodali Nord-Sud ed Est-Ovest del globo, con le nuove opportunità offerte dal raddoppio del Canale di Suez. Da qui transitano la maggior parte delle merci che poi, per la carenza delle infrastrutture  italiane, approdano nei porti del Nord Europa, allungando i tempi di navigazione di settimane, pur di trovare porti gateway, terminali di infrastrutture che permettono ai grandi vettori dei trasporti di raggiungere, via terra attraverso il trasporto su rotaia, l’intero continente”.

Un grande programma condiviso per le infrastrutture – secondo Falzeaè ciò che serve, affinchè le nostre città possano diventare competitive, attrarre abitanti, conquistare nuove funzioni”.

Michele Palamara (Vice Presidente con delega alla Comunicazione)

INTERVENTO DI FALZEA AL CONGRESSO

SLIDE DELL’INTERVENTO DI FALZEA

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