Il 23 maggio alle 18 presso la Chiesa di Santa Maria Alemanna, ci sarà la presentazione del libro “LA CASA FELICE” della designer Carmela Palumbo, organizzato dalla Fondazione Architetti nel Mediterraneo e l’Ordine degli Architetti P.P.C. di Messina, l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura – Sezione di Messina -Interverranno i presidenti della Fondazione e dell’Ordine dialogando con i vari ospiti ed esperti: Anna Carulli, Pino Falzea, Umberto Savarese, Carmela Palumbo e Daniele Cardelli. A seguire il video di Michele Pietropaolo, le conclusioni sono affidate a Bruno Barlassina e Salvatore Settineri Consiglieri del CDA della Fondazione.A conclusione è previsto l’intervento musicale di Debora Portera e Peppe Russo.Dal libro emergono diversi temi: l’importanza degli spazi esterni dell’abitazione a quelli interni nelle diverse relazioni e ci pone davanti ad un tema ultimamente molto disquisito, come percepiamo le nostre case e non solo, i nostri luoghi, dove sostiamo maggiormente. È innegabile come negli ultimi anni, da un isolamento forzato, si sia arguita la nostra percezione, che a volte ci ha posto di fronte a delle criticità derivanti dalla progettazione e gestione dei nostri spazi.Percorreremo con l’autrice queste tematiche, in un viaggio nell’interiorità di tali aspetti.Argomenti di riflessione sono da farsi sotto diversi punti di vista, dall’analisi delle relazioni alle considerazioni sullo spazio (è proprio il caso di dirlo) dalla scala delle politiche urbane a quella architettonica, passando dall’arredo domestico fino alla dimensione immateriale e del nostro alter ego digitale.«La vostra casa è il vostro corpo più grande», scriveva il poeta Khalil Gibran. Un corpo dove all’interno delle pareti pulsa il cuore di chi lo abita, alla ricerca di emozioni e suggestioni, percezioni fisiche e sensazioni psicologiche. È un concetto ancestrale: la risposta ai bisogni primitivi di protezione, calore e intimità. È il punto di partenza per un nuovo Umanesimo, dove l’uomo ritorna al centro, dove il vero “lusso” diventa il benessere, il comfort, l’equilibrio. Una filosofia dell’abitare che oggi viene affronto con la metodologia progettuale dell’Experience & Human design per il raggiungimento di quella che amo definire la “Casa felice”.Che sia una nuova abitazione o una location da ristrutturare, l’architettura della nostra casa cambia in concomitanza con gli eventi che accadono nella nostra vita. Al mutamento esistenziale corrisponde il cambiamento e la rimodulazione dei nostri spazi, e viceversa. Perché la nostra personalità si guarda allo specchio ogni qualvolta varchiamo la soglia di casa, della nostra casa.La casa deve sì essere funzionale e rispecchiare la personalità di chi la vive, ma questo non è sufficiente. Nella progettazione di nuova generazione, quella che trasforma lo spazio abitativo in un corpo che ci abbraccia, ci protegge e ci rigenera, è fondamentale l’esperienza dei cinque sensi. Qui entrano in gioco le neuroscienze, con criteri oggettivi di percezione che si applicano alla distribuzione degli spazi, alla scelta dei colori, delle texture, delle luci e di ogni altro materiale che caratterizza i nostri ambienti e che influenza i nostri d’animo.«L’obiettivo dell’ Experience Restyling è: il benessere della persona. Il mio approccio prende spunto e utilizza le regole della natura stessa che ci tiene in vita, alle quali tutti siamo soggetti allo stesso modo in quanto esseri umani. Gli effetti di queste leggi sono oggi confermate dalle neuroscienze. Il Design esperienziale sfrutta elementi sensoriali per creare un’atmosfera positiva, carica di energia, che si fonda sulla natura, andando in profondità, fino alle radici, dove l’empatia tra chi progetta e chi usufruirà degli spazi diventa fondamentale e imprescindibile. Gli elementi materiali vengono scelti per le loro caratteristiche intrinseche e selezionati in base alla soggettività di ciascuno. Come le emozioni: uguali e allo stesso tempo diverse per ognuno di noi».
Il Presidente
Arch. Anna Carulli
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